sexta-feira, 17 de fevereiro de 2017



    PER IL DESERTO LE MIE MANI

                                   21


Amarti è sedermi nella piazza, di mattina presto, solo per vederti passare.
Amarti è ai tuoi occhi, al tuo sorriso complice, alle tue parole.
Amarti è inoltre che tu non mi veda, se per caso qualcuno sta vicino.
Amarti è che esistano sole, vento e stelle. E' il verde delle
acacie e delle palme e le rose di Gerico allineate
fino le cime delle dune.
Amarti è il dolce dei fichi sul tavolo, i
datteri, la voce della grande Kolthoum venuta da una finestra
in un cantico apassionado al Nilo.
Amarti è che esista la notte - ah, sopra tutto la notte! Ed è
il tuo corpo nudo, esausto, bianco come un templo, perchè
tutti i corpi sono un templo nel suolo consagrato che esiste.
Amarti è il sorriso nel volto dei fanciulli, il gracile e
danzante camminare delle done, la fonte, le acque.
Amarti è tutto, persino il mio desiderio di non amarti.


 Mateus, Victor Oliveira. Pelo Deserto as Minhas Mãos. Carcavelos: Coisas de Ler Lda, 2004, p 51 (Tradução de Stefania Di Leo).
.
.
.